Risparmio | 13 novembre 2023, 11:37

Banco BPM, il bilancio al 30 settembre: utile netto da record 943 milioni

I primi nove mesi del 2023 sono stati caratterizzati da uno scenario macroeconomico più rassicurante sul fronte della crescita rispetto alle previsioni di fine 2022.

Banco BPM, il bilancio al 30 settembre: utile netto da record 943 milioni

primi nove mesi del 2023 sono stati caratterizzati da uno scenario macroeconomico più rassicurante sul fronte della crescita rispetto alle previsioni di fine 2022; tuttavia le recenti tensioni connesse al conflitto in Medio Oriente hanno introdotto nuovi elementi di preoccupazione e incertezza per le possibili ripercussioni sul sistema economico internazionale. In tale contesto, lo sforzo commerciale ed organizzativo del Gruppo ha permesso di registrare una positiva dinamica dei risultati operativi ed un’eccellente redditività. In particolare, il margine di interesse evidenzia un’ottima performance e raggiunge il livello più alto mai registrato, risultando pari a € 2.422 milioni, con una crescita del 52,3% rispetto al 30 settembre 2022 e del 7,3% rispetto al secondo trimestre 2023.

Il risultato della gestione operativa sale a € 2.035 milioni rispetto a € 1.557 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente con un incremento del 30,7%. L’utile netto del periodo si attesta a € 943 milioni con una crescita del 93,6% rispetto al 30 settembre 2022.

Le grandezze patrimoniali confermano i significativi risultati raggiunti:

  • gli impieghi netti performing “core” (costituiti da mutui, finanziamenti, conti correnti e prestiti personali) si attestano a € 99,1 miliardi con un volume di nuove erogazioni per  14,6 miliardi;

  • la raccolta diretta risulta pari a € 124,5 miliardi in incremento dello 0,8% rispetto a fine 2022;

  • la raccolta indiretta raggiunge i € 100,0 miliardi, in crescita di € 8,7 miliardi rispetto al 31 dicembre 2022.

Per quanto riguarda la strategia di gestione dei crediti deteriorati, il Gruppo ha impresso un’ulteriore accelerazione al processo di derisking attraverso l’incremento degli obiettivi di cessione, deliberato dalla Capogruppo nel corso trimestre, da circa € 700 milioni a circa € 900 milioni che consentirà di raggiungere un’ulteriore contrazione dei non performing loans. Al 30 settembre 2023 l’incidenza dei crediti deteriorati sul totale dei crediti lordi18 si è ridotta al 3,2% dal 3,9% del 30 settembre 2022. Il costo del credito, in costante riduzione a 47 p.b. annualizzati rispetto a 62 p.b. di fine anno 2022, rappresenta il livello più basso registrato dalla nascita del Gruppo Banco BPM, pur garantendo significativi livelli di copertura dei crediti deteriorati.

Relativamente alla posizione patrimoniale, si segnala che la Banca Centrale Europea, in data 3 novembre, ha comunicato al Gruppo Banco BPM - già riconosciuto come conglomerato finanziario ai sensi della Direttiva 2002/87/EC - l’autorizzazione ad applicare il cosiddetto “Danish Compromise”, che consente, ai sensi dell’articolo 49 (1) del Regolamento (EU) n. 575/2013/CRR19, di accedere ai benefici relativi al trattamento prudenziale dell’investimento partecipativo in compagnie assicurative ai fini del calcolo dei coefficienti patrimoniali consolidati, con decorrenza dalle segnalazioni di vigilanza riferite al 31 dicembre 2023. Tenendo conto dei benefici derivanti dall’applicazione del “Danish Compromise”, la posizione patrimoniale risulterebbe la seguente:

 

  • CET 1 Ratio al 14,9%;

  • MDA buffer a 620 p.b. nel  trim. 2023)