Risparmio | 09 novembre 2023, 10:26

Battista, Net Insurance: «Pronto l’accordo con Wind»

Andrea Battista, AD di Net Insurance, ha rilasciato un'intervista nell'ambito della 19esima Settimana Veronese della Finanza, mettendo in luce i traguardi raggiunti dall'azienda e i progetti futuri.

Andrea Battista, NET Insurance

Andrea Battista, NET Insurance

Nel contesto della 19esima Settimana Veronese della Finanza, la Net Insurance ha saputo distinguersi come modello di riferimento per il settore assicurativo. Nell'ambito di questo appuntamento, Andrea Battista, AD di Net Insurance, ha rilasciato un'intervista esclusiva a Matteo Scolari per Verona Network, mettendo in luce la solidità e l'innovatività della sua azienda.

Ci eravamo lasciati qualche mese fa con un'Opa con Poste. Un’operazione sui generis che potrà diventare probabilmente in futuro anche un caso di studio, o sbaglio?

Io mi auguro che lo diventi. Siamo ancora in fase di implementazione, ma il progetto è ormai ben avviato. Noi ci eravamo lasciati con un'Opa da autorizzare e da sottoporre al giudizio degli azionisti, che è stato pressoché unanime, con quasi il 97% di adesioni. Nel frattempo è stato pienamente realizzato il programma, il delisting e la riconduzione della compagine sociale a tre soci, Poste Vita, IBL banca e il sottoscritto.

Lei ha l'incarico di amministratore delegato fino al 2026. Poi avete messo per iscritto un arco temporale ampio per poter darle la possibilità chiaramente di proseguire con la crescita, è corretto?

Assolutamente sì. Insomma, questo è un progetto di ulteriore valorizzazione rispetto a quella che Net Insurance ha già avuto precedentemente, dopo la quotazione e la fusione con Archimede SpA. Si tratta di un presupposto di governance completamente diverso, ma che condivide una forte continuità industriale e un livello di ambizione pari se non superiore a quello precedente.

Un dato del vostro ultimo bilancio che balza all'occhio sicuramente sono i premi riferiti invece alla banca assicurazione, a 41,3 milioni, +57,2. Questo è un settore a cui date molta attenzione e in cui siete, da un certo punto di vista, leader, no?

Sì. La nostra leadership storica è certamente da ricondurre al mondo della cessione del quinto. Proprio a questo proposito, nel giugno 2023 secondo i dati disponibili siamo diventati la prima compagnia del mercato nel segmento della protezione della cessione del quinto. In questo segmento la banca assicurazioni ha visto l'anno scorso il decollo definitivo. Abbiamo una posizione di leadership importante, quindi. Tantissimi dei nuovi accordi nel mondo della protection delle banche regionali medie vengono realizzati ormai da tempo con net Insurance. Chiaramente siamo arrivati dopo gli altri, quindi dobbiamo recuperare terreno ma lo stiamo facendo bene.

Parlando di diversificazione e di partnership, sappiamo che c'è un accordo importante che sta per arrivare...

Siamo in una fase già operativa. È un accordo che abbiamo realizzato tramite Wefox, broker intech tedesco, che ci ha selezionati come partner assicurativo di Wind. La customer base e il marchio non assicurano il successo delle iniziative, certo, ma i test pilota che stiamo conducendo ci fanno essere molto ottimisti. Prima di trarre qualsiasi tipo di bilancio aspetterei però almeno la prossima primavera.

Lei è economista e impegnato su vari fronti. Nonostante il periodo complesso, riuscite sempre a iniettare un senso di fiducia...

Assolutamente sì. Partirei però da un quadro generale: l’economia italiana si sta “sciroppando” un aumento dei tassi mai visto prima e, nonostante i rallentamenti, riesce comunque a mantenersi in positivo. Credo comunque che il vero impatto del credit crunch sia ancora da vedere. Ci sono effetti nelle leggi di sviluppo della politica monetaria larghi e variabili, come si diceva un tempo, che ancora si devono certamente materializzare. I tassi reali, cioè quelli al netto dell'inflazione, sono tornati a essere positivi da pochissimo.

Oltre a essere ottimista, ha parlato di innovazione. Pensa proprio che sia stato questo, il segreto del successo dell’Opa?

Direi che è stato uno degli elementi. Io credo che sia soprattutto il modello multispecialistico a nutrirsi di innovazione, che altrimenti non riuscirebbero a produrre tassi di crescita e valori in linea con le attese o con gli investimenti.

Guarda l'intervista ad Andrea Battista