Associazioni | 06 novembre 2023, 11:41

Turismo, Artelio: «Lavoriamo su sostenibilità, accessibilità e inclusione»

Il presidente di Destination Verona Garda Foundation, Paolo Artelio, è intervenuto ai nostri microfoni per presentare il progetto e il piano di comunicazione per il prossimo anno. Oltre a ciò, ha tracciato una panoramica del settore turistico scaligero e degli aspetti su cui lavorare e migliorare.

Turismo, Artelio: «Lavoriamo su sostenibilità, accessibilità e inclusione»

Il presidente di Destination Verona Garda Foundation, Paolo Artelio, è intervenuto ai nostri microfoni per presentare il progetto e il piano di comunicazione per il prossimo anno. Oltre a ciò, ha tracciato una panoramica del settore turistico scaligero e degli aspetti su cui lavorare e migliorare.

Parliamo della Destination Verona Garda Foundation, che ha presentato il piano di comunicazione lo scorso 30 ottobre a Peschiera del Garda, nel territorio lacustre e il successivo giorno all'università di Verona. Insieme al neodirettore Luca Caputo, condividete la sfida importante di far dialogare i due territori, in un settore che di base è già buono. Ma non ci si può adagiare sugli allori, no?

Mai. Abbiamo due marchi maturi come la città di Verona e il Lago di Garda, ma noi stiamo lavorando molto anche per far decollare tutti e quattro i marchi d'area, che sono complementari al turismo di tutta la provincia di Verona e che hanno potenzialità incredibili.

La Fondazione esiste da tempo, ma adesso è davvero pronta per iniziare dal punto di vista operativo. Possiamo dire che si tratta di una sua idea, seppur condivisa con altre persone?

Sì, è stata un'idea che è partita quando ero ancora presidente del Consorzio del Lago di Garda Veneto. Poi c'è stato un grande aiuto dal presidente della Camera di Commercio Verona Giuseppe Riello e dal vicepresidente Paolo Tosi. Ci siamo buttati a capofitto in quella che sembrava una “mission impossible” ma che ora ci sta dando grandi opportunità e grandi risultati. Si comincia a vedere il dialogo, la cosa più importante.

Perché è nata la Fondazione?

Con la legge regionale sono state disegnate le due DMO, una del Lago di Garda e una di Verona, che comprendeva anche tutto l’entroterra. Il primo passo per la fondazione è stato riuscire a riunire sotto la stessa organizzazione, ovvero la Camera di Commercio, entrambe le DMO, pur mantenendole distinte. Questo primo passo ci ha dato la possibilità di cominciare a dialogare in merito al modus operandi che volevamo adottare. Per fare promozione, tuttavia, ci vuole prima di tutto il denaro, e in questa direzione una grande mano ce la potevano dare i Comuni, poiché percettori della tassa di soggiorno. Per questo abbiamo deciso la formula della Fondazione, con la Camera di Commercio come socia fondatrice e piano piano raccogliere l’adesione dei Comuni. Siamo partiti con una decina di Comuni e ora siamo a circa settanta. Non dimentichiamoci però l'importanza anche di tutte le associazioni di categoria e di tutti gli imprenditori.

Questo lavoro sarà necessario anche per tutelare il turismo, perché è un settore che si è evoluto in questi anni e che potrebbe subire il peso dei competitor europei ma non solo. Corretto?

Sì, in questo caso ci sono due punti fondamentali che vorrei sottolineare. Il primo è il lavoro di promozione che appuno sta svolgendo la Fondazione per far conoscere i nostri territori anche al mercato estero che ancora ci conosce poco. Il secondo punto è riuscire a organizzare il territorio in maniera coesa, anche per quanto riguarda l’accoglienza del turista. Ci siamo quindi confrontati anche con gli IAT locali per camminare tutti insieme nella stessa direzione e seguire tutti una stessa linea.

In ambito turistico bisogna sempre rimanere aggiornati. Ci sono tre sostantvi che sono entrati sempre di più nel lessico turistico, e sono accessibilità, sostenibilità e inclusività...

E per questo devo dire grazie alla professionalità degli imprenditori della nostra Fondazione, oltre che alla Regione. Il loro impegno ci ha dato la forza di essere ancora competitivi sul territorio. Il mercato “dei giovani” oggi è molto attento a inclusione e sostenibilità ed è una fetta di mercato che non possiamo perdere e che dobbiamo rispettare e seguire con attenzione, anche se devo dire con onestà che siamo un po’ in ritardo da questo punto di vista.

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