Sono circa 1.700 i lavoratori del settore agricolo che nel corso dell’anno sono stati assunti in Veneto con i nuovi contratti di lavoro subordinato occasionale a tempo determinato, introdotti in via sperimentale per il biennio 2023-2024 per agevolare il reclutamento di personale aggiuntivo per attività saltuarie e limitate nel tempo.
A differenza di quanto previsto dalle prestazioni di lavoro accessorio retribuite tramite “voucher”, abrogate nel 2017 e sostituite in parte dalle prestazioni occasionali per le imprese (PrestO), questa nuova tipologia contrattuale si configura come una vera e propria forma di lavoro subordinato in cui il lavoratore viene a tutti gli effetti assunto dall’azienda e alla quale si applica la disciplina del lavoro dipendente. I vincoli riguardano soprattutto la durata massima del contratto (non più di 45 giornate lavorative nell’arco di 12 mesi), le categorie di lavoratori che possono essere assunti (disoccupati, pensionati, giovani under 25 e detenuti) e l’utilizzo riservato a datori di lavoro che applicano i CCNL nazionale e provinciali di riferimento per il settore.
Le nuove prestazioni occasionali sembrano aver riscosso un crescente ma ancora cauto consenso da parte delle aziende venete, con picchi di assunzione concentrati nel mese di settembre, in occasione delle attività di vendemmia, e nelle province di Treviso e Verona, che insieme collezionano oltre il 90% dei rapporti attivati.
In particolare, nel periodo gennaio-settembre 2023 sono stati instaurati complessivamente 1.784 rapporti di lavoro occasionale in agricoltura, che hanno interessato 1.668 lavoratori. Si tratta prevalentemente di uomini (81%), italiani (98%) e con età superiore ai 55 anni (82%), in molti casi pensionati. Nell’80% dei casi il rapporto di lavoro ha una durata prevista inferiore ai 2 mesi, con un numero limitato di giornate lavorative (spesso non più di 10).
Le aziende, soprattutto di piccole dimensioni, che nell’intero periodo risultano aver attivato un rapporto di lavoro occasionale sono 551, di cui 178 in provincia di Treviso e 305 in provincia di Verona. Mediamente, ogni azienda ha effettuato 3,5 assunzioni. Lo strumento sembra rivelarsi particolarmente utile per le aziende meno strutturate, che possono così avvalersi di alcune categorie di lavoratori in forma poco onerosa, favorendo al contempo l’emersione di eventuali situazioni di irregolarità.
Nonostante il crescente utilizzo, il lavoro occasionale rimane tuttavia una quota marginale dei rapporti a termine attivati in agricoltura. Le assunzioni a tempo determinato complessivamente effettuate nel 2023 sono state circa 56 mila, un dato in linea con il 2022 ma ben al di sotto di quello degli anni precedenti e in particolare rispetto al 2020, quando si raggiunsero livelli particolarmente elevati anche per effetto di una possibile forma di regolarizzazione di molti rapporti di lavoro finalizzata a garantire la possibilità di spostamento dei lavoratori durante il lockdown.
Nonostante la progressiva crescita dell’occupazione dipendente, spesso il fabbisogno di lavoratori per attività legate ai picchi produttivi e per alcune lavorazioni di difficile programmazione risulta ancora oggi soddisfatto attraverso il ricorso a forme di esternalizzazione, che come emerso da recenti attività ispettive dell’Ispettorato nazionale del lavoro possono anche nascondere forme di irregolarità. Anche nel 2023 la domanda di lavoro associata all’ambito delle “attività di supporto all’agricoltura e successive alla raccolta”, nel quale rientrano realtà imprenditoriali che forniscono servizi di supporto alle imprese agricole, si è infatti confermata elevata ed in rafforzamento. Si tratta di forme di “reperimento” del personale attraverso le quali viene spesso offerto alle aziende agricole di avvalersi indirettamente di manodopera, spesso straniera, immediatamente disponibile e a basso costo.
Per approfondimenti sulle dinamiche del mercato del lavoro veneto nel settore agricolo è possibile consultare il report “Dinamiche occupazionali e (nuove) prestazioni occasionali in agricoltura: prime evidenze disponibili”, pubblicato nella sezione dedicata del sito di Veneto Lavoro, www.venetolavoro.it/misure.