Per la Settimana Veronese della Finanza abbiamo incontrato il presidente del Consorzio Asmave Donato Larizza che ha tratto un bilancio dell'ultima edizione di Marmomac, a Verona.
Che Marmomac è stato?
L'impressione è stata positiva. Abbiamo visto molta gente interessata, che si informava e chiedeva. Ci ha fatto molto piacere.
C'è stata una grande presenza estera, ma la presenza italiana è consolidata: il fatto di essere raggruppati sotto al cappello di Verona Stone District vi ha permesso una maggiore visibilità anche in fiera?
Sì. Il nostro comparto ha duemila anni e i nostri consorzi sono ben datati, il nostro ha compiuto cinquant'anni l'anno scorso. Il comprensorio è grosso e conta numerosi dipendenti e la qualità offerta dai nostri laboratori è molto elevata.
Durante il Covid molte aziende del vostro settore sono rimaste ferme, spingendo quindi molti clienti a migrare verso soluzioni estere prive di restrizioni. Eravate preoccupati, ma poi i clienti sono tornati...
Eravamo molto preoccupati. Noi eravamo chiusi e il resto del mondo lavorava e quindi i nostri clienti hanno iniziato a servirsi dei nostri competitor principali, come Turchia, Cina, Pakistan e India. La paura era che poi i clienti scegliessero di rimanere con loro, e vederli tornare da noi è stata una grandissima soddisfazione.
Nel comparto c'è ora molta consapevolezza sulla sostenibilità, corretto?
Sì, abbiamo nuovi progetti proprio mirati a un approccio più sostenibile. C'è tanta attenzione.