«Abbiamo scelto di lavorare anche nell’ambito delle Reti Innovative di impresa per sviluppare il solare, biogas e bioenergie, e tutta la filiera dell’idrogeno. Queste sono le energie su cui intendiamo lavorare e sulle quali stiamo investendo con tutta una serie di iniziative tra cui le reti innovative regionali che aiuteranno le imprese e i veneti a raggiungere i risultati in termini di rinnovabili che ci siamo prefissati».
Lo ha detto ieri mattina Roberto Marcato, intervenendo a Verona in chiusura del convegno dedicato a “Innovazione e transizione energetica. Dalle policy, alla ricerca, ai progetti: competenze e risorse a disposizione delle imprese” promosso da Confindustria Verona in collaborazione con la Rete Innovativa Regionale “Veneto Clima ed Energia”.
«Credo fermamente che le RIR siano uno strumento fondamentale perché colmano quello che molti anni fa, quando sono arrivato in Regione, avevo identificato con uno degli elementi di maggiore criticità per la crescita del Veneto, ossia la grande distanza tra il mondo delle imprese e il mondo della ricerca – ha ricordato Marcato -. Sappiamo che il 97% delle imprese venete ha meno di nove dipendenti, quindi stiamo parlando di un microcosmo imprenditoriale che forse non ha uguali nel mondo. Imprese che hanno forti difficoltà ad investire in innovazione e ricerca, nonostante l’innata capacità innovativa. Il fatto è che servono risorse. Di qui è arrivata l’idea di creare le reti innovative, il progetto che mette in relazione il mondo accademico della ricerca con le imprese. La Regione si mette a disposizione attraverso i fondi comunitari con stanziamenti importanti, c’è compartecipazione delle aziende e del mondo accademico».
L’assessore regionale allo sviluppo economico ha poi ricordato come la Regione stia investendo sul progetto Venezia capitale mondiale della sostenibilità, nell’ambito del quale ha inserito lo sviluppo della produzione di idrogeno come perno. «Stiamo lavorando su più fronti, sia PNRR sia con le aziende direttamente il tema della riconversione Eni di Marghera che prevede una parte dedicata esclusivamente all’idrogeno e quindi poi il fotovoltaico stiamo lavorando», ha poi sottolineato.
«Stiamo lavorando a 360 gradi nel campo della transizione energetica e un plauso va a davvero alle reti innovative regionali – ha concluso Marcato -. A dimostrazione che le RIR sono strumenti vitali per la vera transizione energetica. Un tema quello energetico sul quale servirebbe una reazione più rapida dal mondo della politica, visto che l’urgenza, aggravata pure da crisi energetica e guerra in Ucraina, non si limita ad un territorio come è quello regionale, ma abbraccia un fronte ben più ampio».