Con l’inflazione in atto molti risparmiatori ed investitori si chiedono se l’oro delle criptovalute, Bitcoin, funzioni come strumento per ripararsi dalla spirale inflattiva. I tassi di inflazione sono sempre più in crescita e hanno raggiunto livelli molto elevati. Dinanzi a questo scenario preoccupante ci sono investimenti, come l’oro e le materie prime, che assicurano una sorta di “cuscinetto” di protezione per i risparmiatori/investitori.
Inflazione in aumento: il carrello della spesa è al top dal 1984
Secondo i dati pubblicati dall’ISTAT (aggiornati al mese di luglio 2022) l’indice nazionale dei prezzi al consumo (al lordo dei tabacchi) ha registrato un incremento di mezzo punto percentuale su base mensile e di meno di 8 punti percentuali su base annuale. Il trend inflattivo rimane piuttosto elevato anche se si è ridotto di 1/10 dell’1%. I prezzi dei beni energetici non regolamentati sono cresciuti di quasi 40 punti percentuali.
Sono decelerati i prezzi dei servizi culturali, ricreativi e per la cura della persona da 5 punti percentuali a 46 punti percentuali. Hanno subito un’impennata i prezzi dei prezzi dei beni alimentari da 8 punti percentuali a 9,5 punti percentuali. Hanno subito un’accelerazione anche i prezzi dei servizi relativi ai trasporti da 7,2% all’8,9% e i prezzi dei servizi vari (da poco più di un punto percentuale a oltre un punto e mezzo).
L’Indice Armonizzato de Prezzi al Consumo (IPCA) cala su base mensile di oltre un punto percentuale a causa dei saldi di fine estate e ha subito un incremento di oltre 8 punti percentuali su base annua. L’inflazione di fondo (al netto dei beni energetici e dei prodotti alimentari freschi) ha subito un’accelerazione da 3,8 punti percentuali a oltre 4 punti percentuali. Al mese di luglio sono accelerati sia i prezzi dei beni alimentari sia i prezzi dei beni per la cura della casa e della persona. Inoltre, hanno subito un incremento anche i prezzi dei prodotti ad alta frequenza. È quanto rilevato dall’ISTAT.
Bitcoin è un ottimo strumento contro l’inflazione?
Se l’oro, l’argento e le altre materie prime fungono da strumenti contro l’inflazione, il Bitcoin non sta funzionando ottimamente come strumento con l’inflazione. Negli Stati Uniti d’America l’inflazione ha iniziato a risalire con un tasso superiore al 5%. Il Bitcoin, in questa fase iniziale, ha reagito bene e ha consentito agli investitori di “proteggersi”.
A partire dalla fine dell’anno 2021 ad oggi la quotazione del Bitcoin ha subito una perdita molto consistente e, persino, più elevata del mercato azionario. Piuttosto che all’andamento dell’inflazione, il Bitcoin è legato maggiormente ad altri elementi. Tra tutti al comparto tecnologico. Basta monitorare il trend dei grafici del Bitcoin e confrontarli con quelli di Apple e di Alphabet o di altre società tech del Nasdaq.
Ad ogni contrazione dei mercati o fluttuazione, la criptovaluta segue lo stesso trend. Essendo terminato il peggiore trimestre del mercato borsistico, i titoli tecnologici potrebbero conseguire un trend negativo con una serie di ripercussioni sulla quotazione del Bitcoin, Ethereum e di altre valute digitali. Il Bitcoin necessita di flussi di capitale in entrata per sostenere il trend del prezzo.
Quando l’iniezione di risorse finanziarie scende, anche la quotazione del Bitcoin soffre. Pertanto, possiamo asserire che il Bitcoin non è adatto come protezione dalla spirale inflattiva. Il Bitcoin presenta molte più caratteristiche di assets speculativo piuttosto che di protezione. Possiamo concludere che il Bitcoin è preferibile da tenere nel proprio portafoglio investimenti nelle fasi positive di mercato piuttosto che in quelle negative.
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