Il “Social Media Manager” (SMM) è una delle professioni di spicco tra quelle emerse in concomitanza con il boom dei social media. Questa figura si occupa di gestire la comunicazione sulle principali piattaforme social (Facebook, Twitter, Instagram, Tik Tok), attraverso la produzione di ‘post’ e contenuti multimediali nonché occupandosi delle possibili interazioni con gli altri utenti della rete. In altre parole, quindi, un SMM ha il compito di curare ogni aspetto inerente alla presenza sui social di un determinato profilo, sviluppando strategie funzionali al raggiungimento di determinati obiettivi.
Rispetto agli esordi, infatti, i social media si sono largamente evoluti, acquisendo un ruolo di primo piano all’interno delle strategie promozionali per marchi e brand di ogni genere. Oltre ad essere dei canali di comunicazione e condivisione, quindi, rappresentano a tutti gli effetti uno enorme bacino di utenza al quale rivolgersi per approntare campagne di marketing.
Social Media Management: la formazione necessaria
Per essere un Social Media Manager a livello professionale è necessaria un’adeguata formazione in management dei social media. Esistono diversi corsi di laurea che offrono la possibilità di approfondire i linguaggi dei media e le teorie alla base di una comunicazione strategica (la più adatta, da questo punto di vista, è quella in Scienze della Comunicazione), benché non esista un percorso dedicato specificamente ai social. Ragion per cui, è consigliabile integrare gli studi accademici con un master in Social Media Management come quello erogato da un portale specializzato quale Uplevel.it. Un corso professionalizzante di questo tipo rappresenta il modo migliore per ricevere una formazione specifica e settoriale, grazie alla quale ottimizzare le conoscenze acquisite durante gli studi universitari.
Data la complessità del ruolo che deve ricoprire, un Social Media Manager deve poter contare su un bagaglio di competenze, sia teoriche che pratiche, ampie e diversificate e non limitate al solo ambito della comunicazione multicanale. Nell’era in cui la presenza digitale è un asset di primo piano, soprattutto per le aziende e lo sviluppo della brand identity, la comunicazione tramite social viene affidata sempre più spesso a professionisti esperti e strutturati.
Le competenze di un SMM
A differenza di quanto si possa pensare, un Social Media Manager ha compiti ben più ampi della sola produzione di contenuti da pubblicare sui profili social di un cliente privato o di un’azienda. Il Web copywriting (la scrittura di testi destinati alla pubblicazione ed alla condivisione online) costituisce una delle attività primarie di un SMM, ma non certo l’unica. La componente testuale, infatti, deve essere sviluppata anzitutto in base alle esigenze comunicative del committente, ma va integrata con contenuti di altro tipo (immagini, video, GIF), così da risultare più accattivante per gli utenti e veicolare il messaggio in maniera più chiara ed immediata. Alle spalle di un semplice post, inoltre, non c’è mai un approccio improvvisato; il Social Media Manager sviluppa e concorda una linea editoriale ben precisa, sulla base del tenore e della ‘voce’ che il cliente vuole utilizzare per comunicare tramite i propri profili social.
Se maggiormente orientato al marketing, la gestione dei social è il frutto di analisi di mercato che interessano tanto il settore in cui si colloca il cliente (brand individuale o azienda) quanto la clientela alla quale intende rivolgersi. In tal caso, il SMM deve possedere le competenze necessarie per valutare correttamente il customer behaviour (ossia i meccanismi di interazione e conversione da parte dei clienti) e la matrice SWOT. Lo sviluppo delle strategie di marketing aziendale, incluso l’utilizzo di Google Ads e altre risorse analoghe, non può prescindere da una pianificazione dei costi e del budget da dedicare alle attività ed alle campagne dedicate ai canali social.
Alle analisi strettamente tecniche si aggiunge anche la conoscenza settoriale; i social sono una vetrina globale ma, ad esempio, la pagina di un museo intercetta un pubblico diverso da quella di un ristorante etnico, e così via. Pertanto, il SMM deve non solo conoscere il settore di riferimento, ma anche i linguaggi e le strategie comunicative più adatte ad uno specifico contesto comunicativo.