La notizia è del 28 settembre scorso ed è partita da Roma. Quel giorno, nella Capitale si è riunito il Consiglio di Amministrazione di Poste Vita S.p.A., società interamente posseduta da Poste Italiane S.p.A., il quale ha approvato la promozione di un’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria per cassa sulle azioni ordinarie di Net Insurance S.p.A., società amministrata dal manager veronese Andrea Battista, e di un’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria per cassa sulla totalità dei warrant denominati “Warrant Net Insurance 2018-2023”. Durante l'appuntamento annuale della Settimana Veronese della Finanza, organizzata dal gruppo Verona Network, il manager è intervenuto in merito alla crisi energetica, facendo il punto su criticità e opportunità dell'attuale situazione italiana.
In questa situazione molto delicata, tra guerra, pandemia e crisi energetica, come cambia secondo lei lo scenario della finanza e dell'economia?
Siamo in uno scenario difficile, complesso e incerto. È molto difficile dire cosa succederà, ma abbiamo qualche dato certo. Il primo è che chiudiamo un anno superiore alle attese. Dopo un anno di crisi energetica, l'economia italiana chiuderà non lontana dal 4% di crescita del PIL. Questo rialzo è trainato da fattori molto specifici, come l'eccellente performance della nostra industria manifatturiera orientata all'export. La crisi energetica e i suoi effetti è ancora pienamente in corso, ci aspetta una recessione il prossimo anno, probabilmente leggera ma che ci sarà. Da un punto di vista finanziario, il 2022 è l'anno in cui si torna repentinamente a un mondo che avevamo in parte dimenticato, ovvero quello dell'inflazione e quello dei tassi nominali positivi. L'inflazione chiude un ciclo quasi trentennale, quando ci sono le caratteristiche monetarie e reali torna a far parte della nostra vita, quindi non è mai "morta", si era soltanto addormentata. Tendo a vedere in positivo, invece, l'aumento dei tassi d'interesse. Sarà uno shock, certo, ma un'economia senza tassi nominali positivi manca di un prezzo fondamentale per allocare le risorse. Speriamo che con il ritorno dell'inflazione in area 2-2,5% torneremo a tassi reali positivi. In sintesi, quindi, sarà uno scenario incerto, difficile e di forte cambiamento, ma sono sicuro che l'anno prossimo a questo putno diremo cose molto diverse, sperando di dire cose ragionevolmente positivo.
Una battuta sull'OPA, possiamo farla?
L'operazione è certamente una valorizzazione importante per Net Insurance. La combined entity della mia Spac Archimede di Net Insurance all'inizio del 2019 era stata valorizzata a meno di settanta milioni, mentre quest'operazione valorizza Net Insurance quasi duecento milioni. In mezzo abbiamo avuto una pandemia, una guerra e una crisi energetica, insieme al ritorno dell'inflazione. Mentiremmo se dicessimo che non siamo soddisfatti di questo risultato. È un'operazione che non guarda solo al passato, ma anche al futuro, soprattutto per quanto riguarda la valorizzazione del piano industriale 2023-2025 di Net insurance. Quando diciamo che «il meglio di Net Insurance deve ancora venire» siamo molto ottimisti, ma diamo il giusto peso ad alcuni dei pilastri di questa valorizzazione finanziaria e industriale. Finanza ed economia reale si supportano l'uno con l'altro.