Le transizioni verso la sostenibilità e la digitalizzazione delle aziende attive in Veneto nell’ambito della messa a terra del PNRR sono stati i temi principi della quarta tappa di Innovation Days, roadshow del Sole 24 Ore e Confindustria, organizzato con il contributo di Sistemi Formativi Confindustria e il supporto di 4.Manager, che si è svolta lo scorso 23 settembre a Marghera presso la sede di Confindustria Venezia e ha messo a confronto il mondo delle imprese e le istituzioni territoriali, focalizzandosi sul ruolo della transizione digitale nello sviluppo delle imprese.
L’incontro si è aperto con gli interventi di Fabio Tamburini, Direttore Il Sole 24 Ore, e Vincenzo Marinese, Presidente Confindustria Venezia Area Metropolitana, che ha affermato: «È un piacere ospitare a Venezia la tappa veneta del roadshow Innovation Days, dedicata ai due principali driver del futuro: digitalizzazione e sostenibilità. Il nostro territorio sta investendo molto in questi ambiti e continuerà a farlo attraverso le risorse del PNRR – ha proseguito –. Quello odierno è un importante momento di contaminazione tra idee ed esperienze, un’occasione preziosa per diffondere sempre più tra le imprese la cultura dell’innovazione. Come sistema Paese, stiamo continuando a gestire le necessità del presente. Nel frattempo, però, dovremmo anche guardare al futuro e il primo strumento per farlo è mettere in campo una politica industriale efficace. Bisogna poi ammortizzare in tempi più lunghi il debito contratto dalle aziende durante la pandemia e ridurre la burocrazia, per consentire alle PMI, cuore del nostro tessuto produttivo, di aggregarsi e crescere».
Ha quindi concluso Marinese: «Non mi piace sentire parlare di un’Italia divisa tra Nord e Sud. Dobbiamo accompagnare le imprese del Mezzogiorno in un percorso di sviluppo, allungando le nostre filiere come previsto dal PNRR. Questo significa innovare».
Ha poi fatto seguito l’intervista ad Enrico Carraro, Presidente Confindustria Veneto che ha fatto il punto sull’utilizzo dei fondi del PNRR per affrontare le sfide dell’industria veneta: «Il Veneto ha un reddito pro-capite e un tasso di imprenditorialità in linea con le regioni più dinamiche e sviluppate. Molto è stato fatto fino ad ora ma se vogliamo accelerare la velocità per adeguarci alle sfide di un futuro molto prossimo dobbiamo migliorare ancor di più su alcuni fattori cruciali come: attrazione dei giovani, dimensione delle aziende, investimenti in ricerca e innovazione. In un mondo sempre più globalizzato dove la competizione non è più solo tra imprese, ma tra territori ed ecosistemi, si rendono necessarie azioni volte ad accrescere il trasferimento di conoscenza dalle Università e dai Centri di Eccellenza verso le aziende».
«A questo fine – ha proseguito Carraro - Confindustria Veneto – d’intesa con la Regione Veneto e la Fondazione Univeneto, che unisce i 4 Atenei della regione – ha sin dal 2014 operato per formulare una nuova strategia di politica industriale, volta a favorire processi di concentrazione e sinergia tra le imprese e tra queste e i centri della conoscenza attraverso la creazione delle reti innovative regionali (RIR) che oggi sono 21 e vedono la partecipazione di oltre 1000 imprese e di più di 70 Dipartimenti universitari. Per alcuni ambiti strategici ove il PNRR prevede specifici bandi, esistono già nella nostra Regione aggregazioni e RIR estremamente significativi, come ad esempio l’Aerospazio e l’Idrogeno, collegato al progetto Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità».
L’assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Venezia, Simone Venturini, ha fatto gli onori di casa soffermandosi sul ruolo delle imprese nel tessuto sociale del Paese: «Il mondo economico e delle imprese è quello che dà da mangiare al Paese ma che il più delle volte non ha cittadinanza nel dibattito politico e in quello dell’opinione pubblica. Sappiamo benissimo chi sono i tronisti di Uomini e Donne ma non conosciamo i volti e i nomi delle persone che effettivamente mandano avanti il Paese, chi sono i capi delle aziende, gli amministratori delegati, i fondatori delle aziende che sono campioni in Europa e nel mondo. Certamente sono temi complicati che richiedono un po’ più di attenzione rispetto ai 30 secondi di un reel o di un tik tok ma servono. Il dibattito politico della campagna elettorale ha discusso molto su come distribuire la ricchezza ma non ha spiegato bene come riusciamo a crearli questi soldi e come possiamo aiutare le imprese a creare questa ricchezza nel Paese. Noi siamo a Porto Marghera, a cavallo tra l’acqua e la terra, un’area che oggi è la locomotiva di numerose produzioni innovative come la raffineria Eni, il Polo dell’idrogeno. A Venezia si è creata quella comunità tra territorio, istituzioni e imprese che dovrebbe crearsi anche a livello nazionale».
L’introduzione dei lavori è stata affidata ad Andrea Berna, Responsabile Commerciale Italia Banca Ifis, che ha spiegato: «L’incertezza geo-politica non ha frenato le imprese venete che per superare la crisi stanno puntando principalmente su innovazione e sostenibilità. Se infatti da una parte il 60% delle imprese teme un impatto diretto della situazione attuale sul proprio business, guardando con preoccupazione principalmente ai rincari sui costi dell’energia (74% delle imprese) e delle materie prime (64% delle imprese), l’indice di innovazione digitale di queste imprese ci restituisce un vantaggio di 6 punti rispetto alla media nazionale, con l’intensità di investimento (3,4 tecnologie pro capite in Veneto vs 2,9 media nazionale) che guida la trasformazione digitale delle Pmi venete. La conferma del focus sull’innovazione arriva dall’agevolazione Nuova Sabatini: +150% il ricorso a tale strumento in Veneto rispetto alla media nazionale. Anche sul fronte della sostenibilità le imprese venete risultano distintive, con un Indice della Transizione Ecologica delle Pmi (realizzato e gestito da Banca Ifis) che mostra sei punti di vantaggio sulla media nazionale (40 vs 34): il numero di Pmi che attiveranno investimenti in questo campo è destinato a passare infatti dal 34% del 2020 al 53% alla fine del 2024».
Parlando della transizione digitale quale leva per lo sviluppo delle imprese, il Country Manager for Italy Matrix42 Rocco Inga, ha sottolineato: «Abbiamo trovato molti termini: “New Normal”, “Next Normal” o “Hybrid World” per indicare che il nostro ambiente di lavoro è cambiato radicalmente. Complice anche il Coronavirus che ha accelerato il processo dell’home office e lo ha reso possibile e necessario per tutti, e grazie a soluzioni come il cloud o il “Software as A Service”, ormai onnipresenti, il luogo di lavoro è diventato davvero un luogo di lavoro ibrido. Le nostre soluzioni riguardano la digitalizzazione delle postazioni di lavoro: I requisiti per il lavoro digitale sono cambiati. I dipendenti decidono da soli quando, dove e con quali device sono produttivi. Ecco perché si aspettano dei servizi con la semplice pressione di un pulsante. Con Matrix42, il vostro IT è in grado di gestire tutti i dispositivi, le applicazioni e i servizi in un'unica soluzione sia on prem che in cloud. Inoltre Matrix42 ESM standardizza e gestisce tutti i processi IT e non IT e servizi dal provisioning all’end of life. Asset management e mapping permette di avere visione di tutti i componenti dei servizi e di ripristinare in poco tempo in caso di incidenti».
«Noi di NFON siamo convinti che la trasformazione digitale passerà sempre di più attraverso l'integrazione della comunicazione coi processi di business – ha evidenziato Paolo Fortuna, Managing Director NFON Italia - ma il successo dipenderà sempre di più dalla capacità delle tecnologie di mettere la persona al centro, e questi eventi territoriali aiutano a diffondere localmente le giuste strategie da implementare nelle aziende».
Andrea Mazzon, Head of Business Development we-go, ha poi rilevato che «Solo misurando si può migliorare e solo comunicando i risultati si può convincere».
Tema successivo è stato quello del contributo della sostenibilità alla creazione di valore: ad introdurre il tema è stato Michele Viglianisi, Presidente Comitato Grande Industria, Confindustria Venezia Area Metropolitana di Venezia e Rovigo. È seguita poi una tavola rotonda nel corso della quale si sono confrontati Stefano Dessì, Direttore di Stabilimento Mater-Biotech; Andrea Favaretto Rubelli, Amministratore Rubelli; Nicola Modica, Direttore Generale Agricola Lusia; Ketty Panni, Presidente Beate Vivo Farm e Marco Pessione, Responsabile Relazioni Business Imprese Nord CDP, che ha dichiarato: «Come Cassa Depositi e Prestiti sosteniamo i progetti e gli investimenti delle aziende italiane e le aiutiamo a essere sempre più competitive, promuovendo la loro crescita sulla base di specifici valori, come ad esempio quelli della sostenibilità e dello sviluppo tecnologico. Il tessuto imprenditoriale del Veneto, in particolare, rappresenta uno dei motori dell’economia del Paese e un modello di riferimento per tutte quelle imprese che vogliono proiettarsi con successo sul mercato domestico e internazionale».
Il focus sulla sostenibilità è proseguito con un’analisi delle strategie per una mobilità sostenibile: ne hanno parlato Andrea Bos, Presidente Hydrogen Park; Lorenzo Di Donato, Luigi Duò, membro del Consiglio di Amministrazione del Cantiere Navale Vittoria, e Silvano Vernizzi, Direttore Generale Veneto Strade. L'amministratore delegato di ALKEEMIA, Lorenzo Di Donato, ha sottolineato l'impegno dell'azienda, che ha sede a Marghera, nello sviluppo di tecnologie innovative per la produzione di sali di litio di ultima generazione: «Lo sforzo della ricerca non va solo nella direzione dell’efficienza produttiva, ma anche in quella della sostenibilità di lungo periodo. L’ambizione è pertanto non solo quella di produrre sali di litio qualitativamente migliori rispetto agli standard asiatici, ma di farlo attraverso tecnologie molto meno impattanti per l’ambiente rispetto a quelle attualmente utilizzate. Riteniamo plausibile iniziare la produzione di sali di litio nel 2024/2025. La tempistica è perfetta con la transizione al powertrain elettrico. Ipotizziamo una produzione pari a circa il 10 per cento del fabbisogno del mercato europeo, almeno all'inizio».
Alla sessione mattutina politico-istituzionale è seguita quella pomeridiana dal carattere formativo. In particolare, la Responsabile del progetto Industry 4.0 Economia Sostenibile di 4.Manager Simona De Quattro, occupandosi dei temi dell’innovazione e della sostenibilità, ha messo in evidenza che «i manager non portano nelle imprese solo le loro competenze e conoscenze, ma anche mindset innovativi e una cultura organizzativa più attuale e funzionale ai tempi. I manager sono costruttori di nuovi binari su cui far viaggiare queste trasformazioni».
Sempre nella sessione pomeridiana Caterina Mancusi, dell’Area Politiche Industriali di Confindustria, ha illustrato il progetto “Transizione green: come realizzarla concretamente”, dedicato al tema della sostenibilità.
Il tema delle competenze manageriali è stato anche sviluppato nella sessione di “speed date” organizzata al termine del pomeriggio per permettere agli imprenditori di incontrare i profili manageriali di cui possono aver bisogno nella gestione delle transizioni, dal manager dell’innovazione a quello della sostenibilità all’export manager.