Economia | 26 settembre 2022, 17:34

E ora lasciamo che FDI (e la Meloni) guidino il Paese

Con un esito elettorale a dir poco schiacciante, Fratelli d’Italia e la sua leader Giorgio Meloni si apprestano, legittimamente, a governare il paese con l’aiuto degli alleati Lega e Forza Italia. Il centrosinistra ha l’occasione per rivedere un assetto politico, e di approccio nei confronti degli elettori, da ricostruire.

E ora lasciamo che FDI (e la Meloni) guidino il Paese

«Io sono Giorgia!». Ve lo ricordate il tormentone che impazzava sui social qualche hanno fa, in cui un discorso energico e partecipato della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni era stato ripreso da due giovani dj che ci hanno costruito sopra una hit? Chi se lo sarebbe aspettato che qualche tempo dopo, tra le tante definizioni che si diede (sono donna…sono cristiana…) avrebbe un giorno potuto dire «sono la prima»?

A crederci, fin da subito, proprio lei probabilmente. Già da tempo. Il successo di Meloni, a parer mio, parte da molto lontano, da quando l’enfant prodige della destra italiana, partendo dalla gavetta, ha iniziato a tessere una trama politica meno radicale, più vicina a posizioni moderate e pacate, evitando al partito di essere identificato e collocato nella sfera dei nostalgici e riposizionandolo più al centro con punti di contatto e di intersezione con la Lega e Forza Italia.

Ed è proprio lì che FDI ha trovato rinforzi per arrivare ai numeri che oggi abbiamo visto tutti, all’interno di un elettorato pragmatico, concreto, di destra, ma moderato, che ha perso punti di riferimento in quella Lega che era fortemente identitaria e territoriale, e non lo è più, e nel partito del Cavaliere che ha dimostrato troppe lacune e incoerenze, specie negli ultimi anni.

Ora, da alcune parti politiche e della società civile si grida allo scandalo o alla tragedia. Il voto popolare ha decretato questo esito. Giusto ora lasciare che Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni, assieme agli alleati Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, si accollino la responsabilità di guidare la nazione che all’orizzonte, neanche troppo lontano, ha davanti una montagna di criticità da risolvere. Il giudizio politico arriverà successivamente.

Chi ha potere di vigilare lo faccia, gli altri accettino la vittoria, o la sconfitta (dipende dai punti di vista).

Matteo Scolari