Sostenibilità ambientale, economica e sociale. Questi sono i focus sui quali il GAL Baldo-Lessinia ha investito e ha deciso di investire nei prossimi anni. Lo hanno fatto partendo dal bando pubblico TI 6.4.2. dal titolo “Creazione e sviluppo di attività extra-agricole nelle aree rurali”. Il bando, pubblicato a metà gennaio e con una dotazione di un milione di euro, era stato rimpolpato grazie a una delibera del Consiglio di Amministrazione di venerdì 15 luglio, con quasi 600 mila euro dal GAL. Ma non solo: per il quadriennio 2023-2027 sono diversi i temi che si toccheranno, tra i quali la sostenibilità. Ce l'ha confermato anche il presidente del GAL, Ermanno Anselmi, intervenuto ai nostri microfoni.
Anselmi, voi avete fatto della sostenibilità un punto forte e si è visto quando siete intervenuti direttamente sul bando per le attività extra-agricole nelle aree rurali...
Siamo intervenuti investendo molte risorse sul nostro territorio, sul Baldo, sulla Lessinia, per finanziare attività extra agricole, ma soprattutto per finanziare attività che possono avere una loro sostenibilità e una ricaduta importante nell'economia del nostro paesaggio.
Perché avete deciso di intervenire dando altri fondi?
Abbiamo deciso di integrare le risorse che avevamo stanziato all'inizio perché crediamo che al momento, nonostante le grosse difficoltà che ci sono e anche un periodo comunque confuso di difficoltà e di tante incertezze se guardiamo il panorama mondiale, abbiamo comunque deciso di investire per dare anche una speranza, innestare della fiducia nei nostri potenziali portatori di interesse. È opportuno anche una fase storica come questa, quindi dare fiducia negli investitori che fanno parte del nostro territorio.
Voi avete individuato qualche progetto che effettivamente vi sta particolarmente a cuore?
Assolutamente sì: abbiamo visto, da una parte, che siamo riusciti a integrare alcune aziende che già erano presenti sul territorio. Ma soprattutto siamo riusciti anche a innestare delle risorse su delle start-up, quindi nuove aziende, nuove imprese, anche giovanili, che hanno avevano delle idee e magari hanno colto questa occasione per riuscire a iniziare a sviluppare i loro progetti. Questo è interessantissimo, perché vuol dire che comunque un fermento c'è, nonostante questo periodo di confusione e difficoltà.
Nonostante il periodo complesso, quindi, c'è gente che vuole ancora mettersi in gioco?
Sì, è vero, nonostante il periodo e anche noi che tante volte ci poniamo la domanda "quanto vale la pena ancora investire delle risorse?". Invece ci siamo resi conto che vale la pena perché vuol dire dare ancora uno spazio di speranza ai nostri giovani, alle nostre imprese.
Ecco, guardando un po' indietro alla programmazione 2014 2020, che bilancio fate?
Ci troviamo ad applicare delle regole su una programmazione che è partita da lontano, che è partita nel 2014. Il mondo è cambiato: il mondo economico, delle imprese. Quindi ci troviamo ad applicare delle regole che cerchiamo di calare il più possibile sulla realtà attuale, renderle maggiormente sostenibili e soprattutto facilitare processi di rete di filiere, perché è creando delle masse critiche territoriali che si riesce ad essere maggiormente efficaci.
E il periodo di transizione tra le due programmazioni come lo state vivendo?
È un periodo particolarissimo perché ci troviamo nel programmare il prossimo quadriennio, che andrà poi a definire quello che è il piano strategico nazionale per quanto riguarda i goal. Adesso onestamente dobbiamo dire che ci sono ancora vari enti locali, per esempio Comuni, che hanno delle progettualità interessanti che potranno diventare incubatori per una serie di sviluppi di progettualità futura anche nel prossimo piano strategico. E questo ci piace molto perché vuol dire che gli enti locali, nonostante le tante difficoltà che si trovano ad attraversare anche loro, si mettono in discussione, quindi diventeranno un volano di sviluppo.
Concentrandoci sul quadriennio 2023-2027, come declinerete il termine "sostenibilità" in futuro?
Sarà la nostra parola guida. Non è più pensabile calare sul territorio risorse che diventano esperienze isolate e magari inefficaci, non sostenibili, ma devono avere delle ricadute che diventano di filiera, di area vasta, di sinergie, di cooperazione. L'efficacia della ricaduta, anche dei nostri finanziamenti, sarà misurata attentamente in termini di sostenibilità economica, ambientale e sociale. Perché sono tre le declinazioni che tra l'altro, guidano anche la programmazione del Piano sviluppo locale dei Gal.
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