Ci sono ancora alcuni ambiti in cui la digitalizzazione stenta a diventare un obiettivo primario e ci riferiamo alle piccole imprese, artigiani e organizzazioni imprenditoriali di piccole dimensioni. Tutte queste realtà hanno subito una forte crisi a causa della pandemia, alcuni sono stati in grado di buttarsi a capofitto nel mondo del web per provare a vendere online, altri hanno utilizzato soluzioni cloud per la prima volta, così da non dover fermare la produzione e il lavoro dei dipendenti.
Ma qual è, oggi, la situazione delle imprese italiane? A che punto si trova il processo di digitalizzazione? Abbiamo scelto di rispondere a queste domande cruciali con i dati in mano, nei prossimi paragrafi.
Digitalizzazione in Italia: la questione PMI
L’economia produttiva italiana è costituita, per la maggioranza, da piccole e medie imprese che rappresentano le realtà imprenditoriali con il tasso di digitalizzazione più basso rispetto alla media europea. Non è una novità, infatti, che queste imprese vedono con grande timore la trasformazione digitale che ha preso ufficialmente piede all’interno di tutti i settori.
Tutti i principali studi che indagano sulla diffusione del digitale all’interno delle imprese, analizzano parametri come l’utilizzo di tecnologie innovative all’interno delle aziende, di software e di strumenti di collaborazione cloud, robotica, software gestionali e così via.
La quantità di strumenti digitali tecnologicamente avanzati disponibili in commercio, oggi, è infinita e rappresentano soluzioni in grado di essere adottate da qualsiasi tipologia di impresa: da quelle di produzione e distribuzione agli artigiani e/o professionisti. Molte di queste sono inoltre soluzioni specificamente pensate per il telelavoro, sempre più popolare nel contesto post-pandemico, come il cloud per lo smart working di IONOS.
L’attuale situazione relativa al processo di digitalizzazione delle imprese italiane, secondo gli esperti e i dati, è migliorata notevolmente nell’ultimo biennio e il trend sta seguendo un andamento positivo. Questa conferma è stata data anche dal report sulla digitalizzazione della Banca Europea e dalle recenti ricerche ISTAT.
Tutti gli studi effettuati fino ad oggi, rilevano che l’impulso ad accelerare la digitalizzazione delle imprese in Italia è stato dato dalla pandemia, che ha obbligato a limitare i contatti face to face e a utilizzare strumenti digitali avanzati per poter continuare a svolgere l’attività imprenditoriale. La nota positiva riguarda il post lockdown, che vede un gran numero di imprese continuare a utilizzare ancora oggi gli strumenti digitali adottati a causa del Covid-19 perché hanno notato un riscontro positivo sull’efficienza aziendale.
Report ISTAT Imprese e ICT: cosa dicono i dati sulla digitalizzazione imprese
L’ISTAT ha pubblicato il report annuale “Imprese e ICT” che offre una panoramica sull’utilizzo delle tecnologie digitali all’interno delle piccole e medie imprese con almeno 10 dipendenti. Dallo studio emerge che il 60,3% di PMI italiane ha raggiunto un livello base di digitalizzazione nel 2021, un dato importante che segna l’andamento positivo del processo di digitalizzazione in Italia.
Nel report è presente un’infografica che analizza il livello di digitalizzazione per numero di addetti: l’80% delle PMI con un numero di dipendenti che varia dai 10 ai 49 addetti, ha un tasso di adozione di tecnologie digitali ancora basso, mentre solo il 20% risulta aver adottato soluzioni tecnologie e digitali in grado di raggiungere un livello di digitalizzazione elevato.
Il 18,9% delle imprese con almeno 10 addetti ha aumentato il tasso di vendita online per fronteggiare l’emergenza sanitaria nel biennio 2020-2021.
Dei cambiamenti molto importanti sono avvenuti, invece, nell’ambito di adozione dei servizi cloud: il 60% delle PMI ha acquistato una soluzione cloud nel 2021. La maggior parte di queste imprese hanno adottato software gestionali ERP e CRM che permettono una condivisione delle informazioni più veloce, sicura ed efficiente.