Associazioni | 21 marzo 2022, 13:00

Ance Verona: PNRR e cantieri a rischio

Carlo Trestini, presidente dell'Associazione dei costruttori edili veronesi, lancia l'allarme: il comparto sarebbe in crescita (20% circa) ma il caro prezzi frena il mercato. Ad aggravare la situazione, il blocco del decreto sulla rigenerazione

Ance Verona: PNRR e cantieri a rischio

Luci e ombre per l’edilizia. I dati del 2021 parlano di un settore in forte crescita ma che rischia una pesantissima contrazione alla luce delle attuali criticità. Una situazione che mette in stallo tutti i segnali positivi del comparto edile.

Numeri in crescita. Dall’Osservatorio Congiunturale sull’Industria delle Costruzioni 2022, curato dalla Direzione Affari Economici, Finanza e Centro Studi dell’ANCE emerge un marcato aumento degli investimenti nel settore nei primi nove mesi del 2021: primo trimestre a +17,7% rispetto ai primi tre mesi del 2020, +55,5% nel secondo trimestre e +8,9% nel terzo. Un confronto su cui certamente pesano i livelli eccezionalmente bassi (in particolare di aprile e maggio 2020) determinati dalle misure restrittive.

In aumento i dati sui permessi di costruire riferiti ai primi nove mesi del 2021 a conferma di un trend positivo in atto da diversi anni e solo parzialmente interrotto dal risultato negativo del 2020. In particolare, nel periodo considerato, per il comparto residenziale si registra una crescita del 28% per le nuove abitazioni concesse, mentre per il non residenziale l’aumento risulta pari al 19,5%.

La ripresa dei livelli produttivi nel settore ha positivamente inciso anche sui livelli di occupazione. Nei primi undici mesi del 2021, secondo il monitoraggio della CNCE (Commissione Nazionale Casse Edili) il numero di ore lavorate è cresciuto del 26,7% rispetto allo stesso periodo del 2020, mentre i lavoratori iscritti sono aumentati dell’11,8% nello stesso periodo. “Una tendenza registrata anche dai dati forniti dalla Cassa Edile di Verona” conferma Carlo Trestini, Presidente di Ance Verona.

La massa salari di dicembre 2021 sfiora i 123 milioni di euro, +23% rispetto a dicembre 2020. Nel complesso il 2021 ha registrato un +17% sul 2020. Segno positivo anche per le ore denunciate (rispettivamente, +26% dicembre 2021 su dicembre 2020 e + 15% il 2021 su 2020), il numero delle imprese (+4,5% e +11%) e il numero di lavoratori (+10% e 18%).

«Il Superbonus e le altre agevolazioni fiscali – spiega Trestini – pur con tutte le criticità che conosciamo, hanno certamente giocato un ruolo fondamentale. Un dato che tengo a sottolineare è l’aumento del numero delle imprese e dei lavoratori iscritti in Cassa Edile. Si tratta di imprese serie, che tutelano i lavoratori e che applicano il contratto di settore, da non confondere con le migliaia di imprese nate e iscritte in Camera di Commercio ma di cui in Cassa Edile non c’è traccia».

Note dolenti. Se da una parte il settore è in forte fase espansiva, spinto anche dai bonus fiscali, dall’altra la situazione dell’aumento dei costi dei materiali è ormai fuori controllo. Costi alle stelle, produzioni rallentate e materiali irreperibili.

«La situazione è comune in tutto il territorio nazionale – evidenzia il Presidente -. Negli ultimi giorni i prezzi dei materiali, che già erano pressoché raddoppiati nell’ultimo anno, sono ulteriormente schizzati. In particolare, risultano ormai praticamente irreperibili se non a costi insostenibili bitume, acciaio e alluminio e tanti altri ancora. A peggiorare ulteriormente le cose il macroscopico rialzo di gas e carburante che sta mettendo in ulteriore difficoltà il trasporto dei mezzi e la gestione delle consegne».

A rischio non solo i cantieri privati, ma anche quelli pubblici. Il riferimento è ai lavori finanziati con il PNRR. Secondo il Presidente Trestini: “In assenza di adeguate contromisure nessuna impresa sarà in grado di realizzarli e tutte le opere rimarranno solo sulla carta”.

L’aumento dei costi dei materiali non è l’unica preoccupazione delle imprese: «Sembra inoltre che il Governo non sia in grado di cogliere appieno le opportunità di crescita per l’intera economia che gli interventi di recupero del patrimonio edilizio portano con sé – sottolinea Trestini – vista la bocciatura da parte della Ragioneria dello Stato del Testo di legge sulla rigenerazione urbana».

«Il Testo all’esame in Senato è il frutto di un lavoro lungo tre anni e che ha visto coinvolte le forze politiche, imprenditoriali e associazionistiche del Paese – afferma con preoccupazione il Presidente di Ance Verona -. È inconcepibile che un lavoro così prezioso venga buttato all’aria in un colpo solo per ragioni che potrebbero essere risolte con un proficuo dialogo interistituzionale. Ci fa pensare che non si vuole fare alcuno sforzo per trovare soluzioni concrete ai problemi cronici delle nostre città».

Il Testo rappresenta infatti un punto di equilibrio tra numerose posizioni inizialmente anche molto distanti. Una legge che mira a favorire interventi sul tessuto delle città per evitare degrado e abbandono e favorire uno sviluppo sostenibile delle aree urbane.

«Da una parte vengono introdotti importanti strumenti per favorire gli interventi di recupero e riqualificazione – conclude Trestini – dall’altra non si interviene su ciò che più di tutto li blocca, e cioè una normativa del secolo scorso non più al passo con i tempi. L’obiettivo di arrivare a riqualificare il territorio, renderlo attrattivo per i giovani e per gli investitori, non si può ottenere senza cambiare niente sotto il profilo delle regole».