Economia | 12 novembre 2021, 12:52

Settimana Veronese. Sen. Misiani: «Il 40% delle risorse del PNRR sono per il territorio»

Il responsabile nazionale economia e finanze del Partito democratico, Antonio Misiani, è intervenuto ieri alla 17a settimana veronese della Finanza illustrando le linee generali del PNRR, sottolineando il ruolo fondamentale che avranno i Comuni nella gestione delle risorse europee (191,5 miliardi di euro) e per l’efficacia del piano.

Settimana Veronese. Sen. Misiani: «Il 40% delle risorse del PNRR sono per il territorio»

Senatore, partiamo dal Piano nazionale di ripresa e resilienza: una grandissima opportunità all'orizzonte, inedita e irripetibile. A che punto siamo? Le imprese e i territori attendono questi fondi. Sappiamo che qualcosa è già arrivato…

Il piano per la ripresa, come sapete, è un piano di investimenti e di riforme, e l'Italia sarà misurata su entrambi i versanti. Il governo e il Parlamento hanno varato una serie di riforme importanti e altre verranno nelle prossime settimane. Per citarne una delle più importanti, verrà incardinata alla commissione Finanze della Camera la riforma fiscale. Altre sono in stato avanzato, dalla pubblica amministrazione alla giustizia, ad altri temi che sono scritti nero su bianco nel Pnrr. Dal punto di vista degli investimenti sono arrivati più di 25 miliardi ad agosto e stanno iniziando ad essere pubblicati i bandi dei ministeri che sono responsabili per ogni settore di competenza.

C'è un sito su cui tutto questo è consultabile https://italiadomani.gov.it/  in cui vengono pubblicati tutti i bandi e gli avvisi tra cui molti bandi e avvisi di competenza degli enti territoriali, perché non dimentichiamoci che il 40 per cento delle risorse del piano sono di competenza dei Comuni, delle Province, delle Città metropolitane, delle Regioni e quindi saranno gestiti sul territorio ed è sul territorio che bisogna attrezzarsi per cogliere questa opportunità.

Anche il Veneto attende questi fondi, ci sono delle infrastrutture importanti a partire dal completamento della Tav, che senza questi aiuti difficilmente potrebbero essere portate a termine. C'è una ripartizione interessante che riguarda proprio anche la nostra regione giusto senatore?

Dal punto di vista infrastrutturale il Piano andrà a finanziare infrastrutture compatibili con la sostenibilità ambientale e il processo di decarbonizzazione, quindi essenzialmente le infrastrutture ferroviarie e di trasporto pubblico locale e messa in sicurezza dei ponti, miglioramento delle infrastrutture portuali. Per quanto riguarda il Veneto, naturalmente c'è il grande progetto di completamento della linea ad alta velocità da Milano a Venezia, che è un'opera da miliardi di euro ma che è di competenza, di RFI per quanto riguarda la realizzazione.  Il Ministero della mobilità sostenibile ha fatto un primo riparto di 3,6 miliardi per quanto riguarda reti metropolitane e di mobilità veloce, che però non investe direttamente il territorio veneto, altri bandi verranno pubblicati successivamente. La partita infrastrutturale è una di quelle più importanti per quanto riguarda il piano nazionale per la ripresa, che poi finanzia altri interventi che sono molto importanti per il tessuto produttivo del Nord Est in particolare. Vorrei ricordare per esempio che anche il piano transizione 4.0, piuttosto che il superbonus 110%, che la legge di bilancio prorogherà a tutto il 2023, sono finanziati con le risorse del Piano nazionale per la ripresa. Quindi ci sono infrastrutture, ma ci sono anche risorse che andranno direttamente a beneficio del sistema produttivo.

Senta, lei è stato anche vice ministro dell'Economia nel Conte bis ed è responsabile anche economico del Partito Democratico. Che momento è questo per il Paese Italia?

Nel complesso è un momento straordinariamente positivo. Noi abbiamo già acquisito la crescita che prevedevano di fare per tutto il 2021, quindi siamo già a un + 6,1 per cento e quindi ci avviamo a una crescita tra il 6,5 e il 7 per cento. Recupereremo quanto perso nel 2020 prima delle previsioni. Ci sono poi delle incognite: ci sono forti tensioni sul mercato delle materie prime, i costi dell'energia sono molto saliti. Questo è dovuto innanzitutto ad una ripresa che in tutte le economie avanzate è superiore alle aspettative, ed è simultanea, e questo impatta su una domanda fortemente crescente e un'offerta che non riesce a stare dietro alla domanda, E poi ci sono alcune strozzature della logistica. Incognite che naturalmente stanno condizionando negativamente, ma non in modo tale da interrompere un trend che, lo ripeto, nel suo complesso è fortemente positivo, anche se, tengo a sottolinearlo, stiamo parlando di un rimbalzo. Noi faremo 6,5 o 7 per cento nel 2021, ma non dimentichiamoci che veniamo da un 2020 che ha fatto - 8,9 per cento, quindi per il momento stiamo recuperando più rapidamente del previsto quanto abbiamo perso.

La vera scommessa però è crescere nei prossimi anni molto di più di quanto siamo cresciuti negli ultimi 20. Ed è questa la scommessa che sta al centro del Piano nazionale per la ripresa.

Il Partito Democratico ha ottenuto un bellissimo risultato a livello nazionale alle ultime amministrative. Adesso siamo in pieno semestre bianco, c'è l'incognita del rinnovo di Mattarella. Cosa accadrà? Cosa auspica lei come PD?

Discuteremo a tempo debito della Presidenza della Repubblica, credo che oggi, qui e ora, i punti su cui ci dobbiamo concentrare siano la legge di bilancio e l'attuazione del piano della ripresa. Sono temi assolutamente concreti che interessano la vita dei cittadini e delle imprese. E il Partito Democratico è innanzitutto impegnato su questo fronte. Poi discuteremo della Presidenza della Repubblica. Per fortuna abbiamo personalità di altissimo livello, ma credo che oggi dobbiamo concentrarci innanzitutto sui temi economici e sociali.

Matteo Scolari