Economia | 12 novembre 2021, 14:08

Settimana Veronese. Paolo Borchia: «I fondi del PNRR, di cui molti a debito, vanno spesi bene»

Intervenuto alla prima puntata della 17^ Settimana Veronese della Finanza anche l'onorevole Paolo Borchia, europarlamentare della Lega, collegato con noi da Bruxelles. Borchia ricorda come molte delle risorse offerte dall'Europa siano di fatto prestiti, quindi vanno fatte scelte quanto mai strategiche per lo sviluppo del Paese.

Settimana Veronese. Paolo Borchia: «I fondi del PNRR, di cui molti a debito, vanno spesi bene»

Onorevole, partiamo dal PNRR, una grande opportunità, irripetibile, lei però ha più volte sottolineato che non sono tutte risorse a fondo a fondo perduto, alcuni sono chiaramente miliardi a debito, quindi vanno spesi e gestiti bene questi soldi…

Ma assolutamente, direi che questo rappresenta un imperativo categorico. Poi mi rendo conto che sia a livello di opinione pubblica, che a livello di amministrazioni locali, che di imprenditori, si stanno generando delle aspettative gigantesche. Io preferisco sempre avere un approccio con i piedi molto piantati per terra. Adesso cerchiamo di fare il possibile affinché queste risorse, che non hanno precedenti, vengano impiegate con il massimo del loro potenziale, poi chiaramente trarremo le conclusioni.

Riusciremo a cogliere questa opportunità?

Anzitutto ci sono 22 obiettivi che il governo italiano deve ancora completare entro fine anno, obiettivi che spaziano dalla riforma della giustizia ad altre riforme di carattere più strutturale. Come ricordato, le risorse destinate all'Italia saranno prevalentemente a debito. Altri Paesi hanno fatto una scelta addirittura di non accettare la parte di risorse a debito andando invece a ricevere soltanto quelle che sono le sovvenzioni. L'Italia, in generale, a livello di valori assoluti, è sì il paese che riceverà il maggior quantitativo di fondi però in questo maggior quantitativo siamo anche il paese che dovrà restituire una quota maggiore di debito. Quindi negli impieghi e soprattutto nella forma mentis è necessario tenere presente questa discriminante.

Cosa potremmo finanziare sul territorio?

Innanzitutto quest'estate, nel mese di agosto, è arrivato un primo anticipo di 24 miliardi e 900 milioni di euro che sono stati allocati su progetti che erano già cantierabili, quindi più facilmente integrabili dal punto di vista burocratico. Ricordiamo però che anche i comuni hanno una possibilità di partire subito, ad esempio, andando richiedere fondi per la digitalizzazione: parliamo di software gestionali, di miglioramento e di innovazione di processo, quindi sono tutti quei servizi che poi vanno a far sì che le amministrazioni possano erogare con tempistiche più veloci le pratiche e i documenti richiesti.

Poi un altro capitolo molto importante è quello sui rifiuti, sull'economia circolare. A tal proposito sono già stati emanati alcuni bandi da parte del Ministero per la transizione ecologica per quanto riguarda lo stoccaggio di carta e plastica, progetti importanti anche perché sappiamo tutti benissimo il tema dei rifiuti quanto impatti sulle casse dei comuni e soprattutto sulle tasche dei contribuenti.

Infrastrutture sul territorio?

Ad esempio in Valpolicella c'è il tema del quartiere fieristico, la cui riqualificazione va completata utilizzando i fondi del PNRR, e poi chiaramente anche sul tema cementificio di Fumane, in questo caso c'è una bonifica che sta aspettando delle risposte. Poi c'è tutto il tema delle ciclabili per andare a raggiungere Verona dalle periferie.

Sul tema intermodalità, inoltre, c'è tutto c'è tutto un mondo da sviluppare. Al momento le capacità attuali vanno verso la saturazione, per cui chiaramente vanno fatte delle riflessioni anche su quelle che possono essere alternative da finanziare con maggiore priorità.

Internazionalizzazione?

Su questo tema, visto che c’è un bel capitolo di spesa proprio del PNRR, bisogna un aiuto alle nostre imprese per riuscire ad andare sui mercati esteri con maggiore convinzione. A tal proposito, giovedì 18 e venerdì 19 novembre ci sarà un evento dal nome Sistema Arredo Verona, che unisce idealmente i due comparti tradizionali dell'economia veronese: settore del marmo da un lato, settore del mobile dall'altro. Farli dialogare, metterli assieme in modo da fare massa critica e riuscire ad acquisire ulteriori segmenti di mercato ulteriori quote di mercato sarà uno dei punti di partenza per ambire a un processo rapido di nuova internazionalizzazione anche per il nostro territorio.

Matteo Scolari