Nei casi peggiori, la malattia può penetrare in profondità. In particolar, è la varietà Abate, la più sensibile all’alternariosi. In provincia di Rovig, il fungo sta già facendo danni: si stimano perdite intorno al 20%. Nel Veneto, sono presenti poco meno di 3.000 ettari di pero e sono circa 2.500 le aziende interessate, per una produzione di circa 72.000 tonnellate. Verona è la prima provincia produttrice, con circa 1.400 ettari. “Dopo la catastrofe del 2019, con la cimice asiatica, che ha colpito il 50 per cento dei frutti, speravamo in un 2020 più benevolo, e, invece, ora, guardiamo con preoccupazione a questo nuovo problema fitosanitario – sottolinea Francesca Aldegheri, referente del settore frutticolo di Confagricoltura Verona –. Rispetto all’Emilia Romagna e ai frutticoltori rodigini, siamo fortunati, perché il problema non è così pesante. Però stiamo notando che il fungo si sta diffondendo e che è in aumento. Invitiamo tutti i frutticoltori a porre una maggiore attenzione alla prevenzione, per tenere sotto controllo il fenomeno, perché l’alternaria, se si fa spazio nel frutteto, diventa un intruso, con cui poi occorre fare i conti per parecchi anni”. Quando il frutteto viene colpito da alternaria, gli agricoltori raccolgono le pere anzitempo, in modo da ridurre l’inoculo del fungo. “Attualmente sono allo studio interessanti tecniche, alternative ai trattamenti chimici – spiega Aldegheri –, che sono difficoltosi e onerosi. Una delle pratiche, che si sta facendo campo, è di pulire e disinfettare il terreno in autunno, in quanto il fungo sverna nell’erba sfalciata, sotto i filari. Nel frattempo, sarebbe opportuno verificare, se a livello regionale, potessero essere trovate risorse, per ristorare le aziende colpite, con un fondo dedicato capace di sostenere chi ha subito danni. Nella vicina Emilia Romagna, sono previsti per questa calamità. circa 2.000 euro per ettaro”. Purtroppo, l’agricoltura è continuamente attaccata, da pesanti imprevisti – una volta, cimici, una volta, funghi… – che non si lasciano facilmente eliminare, creando perdite enormi, per chi, con costante impegno e dedizione, si dedica alle coltivazioni. Nella foto: pere colpite da ”alternaria” e, quindi, destinate al macero.
Pierantonio Braggio