Base di tutto, sono le parlanti sculture del veronese Sergio Pasetto – disseminate in diversi punti di Verona – le quali hanno spinto Manuela Uber, guida turistica, nella città scaligera, dal 1998, a dare vita ad un cosiddetto “turismo, per tutti e accessibile”. … E “accessibile”, nel senso che Manuela, durante il suo lavoro di guida, dedica molta attenzione, con accorgimenti ad hoc, a disabili motori, visivi ed uditivi, onde, molto giustamente, rendere gli stessi, il più possibile partecipi a quanto essa va proponendo e spiegando. Essendo ai suoi primi passi, tale importante e solidale iniziativa – del resto, nonostante i tempi difficili, che stiamo provando, l’attenta Manuela è già stata onorata da varie richieste di guida, con il metodo descritto – per ora, essa è limitata all’iniziale percorso, di sei tappe, denominato “Sergio Pasetto, racconti d’arte e di viaggio”. Percorso, che, partendo dai Giardini Pertini, situati in Campagnola, Lungadige Cangrande, accanto all’alzaia, dedicata, con un “libro aperto”, in bronzo, lavoro di Sergio Pasetto, al poeta veronese Tolo da Rè (1918-2005), e attraversando il Ponte Scaligero, in direzione centro-storico, termina presso la Bibioteca Civica, via Cappello, dove, ad accogliere il gruppo in visita, è il brozeo Emilio Salgari (1862-1911), pure, dello scultore Sergio… L’opera citata. “libro aperto” porta, sulla pagina sinistra, un verso di Tolo da Rè, e, sulla sinistra, un’omnicomprensiva visione di Verona… Detto percorso, più che dedicato alla straordinaria cittàscaligera, mira a porre in luce illustri personaggi, personificati nelle diverse sculture pasettiane e che, nati o meno a Verona, bene hanno operato in essa, rendendola, ciascuno a suo modo, grande. I dettagli, che vengono raccontati da Manuela, iniziano, con particolari sull’Adige, anima di Verona, facendo riferimento alla poesia, in dialetto veronese, di Tolo, nota, nel mondo, per l’esatta e romantica descrizione del grande fiume veneto e, in terra scaligera, veronese.… In una riga, che precede, abbiamo parlato di “viaggio” – così Manuela – perché, dopo, di Tolo da Ré, si parlerà di William Shakespeare (1564-1616), un volto del quale, sorride a chi passa, sotto i Portóni de la Bra, di un eccezionale Dante Alighieri (1265-1321), che, sempre, opera di Pasetto, domina, nella vetrina del Ristorante-Bar “Listón 12”, in Piazza Bra, senza dimenticare, fra gli altri, andando oltre, la “Porta del Mondo”, ospitata nel Chiostro del Duomo di Verona. Un “viaggio”, dunque, fra arte e storia, che permetterà di tramettere dati interessanti anche a chi non sente – in tal caso, Manuela opererà ad hoc, come è noto, con le mani, per farsi capire – e di percepire, con il tatto, toccando, quindi, le opere visitate, con la propria mano, a chi, purtroppo, non vede… Il tutto, verrà, al più presto studiato ed approfondito, per meglio mettere a proprio agio il fratello disabile e renderlo direttamente partecipe di quel bello e di quel colto, dei quali, purtroppo, triste destino lo priva. Per i disabili mobili si studieranno percorsi facilitati. Arte di Pasetto, quindi, e volontà di “fare conoscere” il “non conosciuto” di Verona, da parte di Uber, uniti assieme, stanno creando cultura e conoscenza di Verona, sollevando, al tempo – nel quadro del progetto “Verona, anche mia” – gli animi di coloro, che, non favoriti da destino, avvicinandosi all’arte e alla storia, possono trovare conforto. Il laboratorio Verona vuole “risorgere”! Manuela Uber porge un grande grazie a Sergio Pasetto, che non solo “le ha raccontato la sua arte”, ma, Le ha pure “aperto il suo studio, per potere meglio conoscere, da vicino, i risultati, straordinari – in buona parte, dedicati a Verona – del suo impegno artistico”.
Pierantonio Braggio