Non poteva non essere festeggiato a dovere il Centenario della fondazione della Società Cooperativa Sociale “al Calmiere”, San Zeno, Verona (1919-2019). Grande incontro, quindi, nella sede della Società “al Calmiere”, con la presenza del vice-Console generale della Federazione Russa, a Milano, Pavel Colombet, del sindaco di Verona, Federico Sboarina, dell’abate di San Zeno, mons. Giovanni Ballarini e di molte altre Autorità veronesi, nonché dei Soci dell’antica e, quindi, storica, Cooperativa sanzenata. Per permettere migliore comprensione dell’importante avvenimento veronese e di quanto avvenuto, durante lo stesso, riportiamo il testo, di quanto apparso su www.veronaeconomia.it, il 18 novembre 2018: Quanto alla storia e all’attività della Società Cooperativa Sociale “Al Calmiere”, il presidente Rossi, sottolinea come la stessa, abbia avuto inizio, ad opera di “un gruppo di operai, che abitavano a Verona, nel quartiere di San Zeno. Ogni giorno, stanchi della giornata, trascorsa al lavoro, si ritrovavano all’osteria, per trascorrere un po’ di tempo libero, assieme, e giocarsi, a bocce, un quartino di vino. Ma, i prezzi – si era, nell’immediato primo dopoguerra – allora, come ora, continuavano a correre. Un bel giorno del 1919, gli amici decisero di porre un freno alle spese e acquistarono, in gruppo, una damigiana di vino, da dividere tra loro, a prezzo, appunto, “calmierato”. Nacque, così, la cooperativa “Al Calmiere”, dotata di qualche sedia impagliata, d’un tavolaccio ed di una damigiana di nero… La cooperativa è la più vecchia, tra quelle sorte all’interno della mura di Verona. Ad oggi, essa conta circa 220 soci, che si ritrovano per attività sociali, culturali e ricreative, all’ombra del campanile di San Zeno. Da un ristretto gruppo di amici, la Società è, oggi, punto di riferimento, per l’intero quartiere ed è aperta a soci, ad associazioni ed ai cittadini del luogo, disponibile e amica di chiunque voglia accedere all’antica sede: un edificio del ‘500, disposto su tre piani, che ancora oggi, dopo un sapiente restauro, mostra i segni del passato. Esempio, semplice, ma, forte, della grande apertura alla città della Società “Al Calmiere” è dato dal fatto, che chiunque si diletti, nella stesura di versi o di testi, soprattutto in dialetto veronese, può recarsi “Al Calmiere” e dare lettura dei suoi lavori, importanti o meno che siano, senza timore, che gli stessi possano essere motivo di considerazioni o valutazioni negative, tenuto conto che ognuno tende a dare il proprio meglio, come, appunto, con ampiezza di vedute, fa “el Calmiér”! Letto quanto sopra, sarà semplice capire, come lo scultore veronese, Sergio Pasetto, abbia predisposto, per il Centenario della Cooperativa, un lavoro, a forma di aperto libro, raffigurante, in una ridente Piazza San Zeno, il travaso, da damigiane, di vino ‘calmierato’, per gli ‘avventori’ dell’osteria, un tempo, allocata nell’edificio, ora sede de “al Calmiere”, in veronese “al Calmiér”. Un’opera, argentata, il libro, è stata consegnata, dallo Scultore, alla Società Cooperativa, e, una copia della stessa, in colore terracotta, a Russkij Dom, nelle mani della presidente, Marina Kholodenova, a ricordo del gemellaggio, stretto dalla stessa, lo scorso anno, con la sempre accogliente “al Calmiere”. Dove, il presidente Rossi è sempre disponibile ad ascoltare e, ove possibile, ad essere di collaborazione, in fatto di sociale e di cultura.
Pierantonio Braggio