Economia veronese e veneta | 18 ottobre 2018, 12:44

DON ADRIANO GENNARI, CARITA’ CHE TRASFIGURA E RICONDUCE A DIO

Chi è lo stimato sacerdote veneto conosciuto in tutta Italia, originario di Roverchiara, perfetto esempio di preghiere di domanda e intercessione per poveri, bisognosi, malati e sofferenti.

Don Adriano Gennari

Don Adriano Gennari

Riceviamo e pubblichiamo volentieri la toccante testimonianza di Maurizio Scandurra, giornalista cattolico e saggista, sulla caritatevole missione di fede del sacerdote veronese Don Adriano Gennari:

 

“Dare testimonianza è uno dei capisaldi del Vangelo. E’ Gesù stesso a insegnarlo lungo l’intera parabola della Sua vita. E il giornalista, l’uomo di fede ma pur sempre povero peccatore fiducioso nella Divina Misericordia, come il Sottoscritto, ha il dovere di portare a conoscenza della comunità esempi concreti di carità cristiana, autentica e vissuta giornalmente.

Come Don Adriano Gennari, nativo di Roverchiara, in provincia di Verona, ma piemontese d’adozione sin dalla tenera età: che, da più di 40 anni a questa parte, è noto ovunque per le intense celebrazioni eucaristiche, tutte seguite da un tempo di adorazione eucaristica con preghiere di domanda e intercessione per poveri, bisognosi, malati e sofferenti.

Un uomo di esecranda umiltà, instancabile servitore degli emarginati, di altrettanta incrollabile fede, così minuto ma dallo sguardo profondo proprio di chi confida soltanto nel Signore: abbandonandosi alla Sua infinita grazia, certo del fatto che, come insegna San Giuseppe Benedetto Cottolengo (del cui Ordine è Superiore dei Sacerdoti), la Divina Provvidenza non manca mai.

Don Adriano Gennari è l’incarnazione perfetta della regola benedettina ‘ora et labora’, tutto preghiera e aiuto agli ultimi: da vent’anni a questa parte ha posto la sede della sua Casa di spiritualità ‘Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione Onlus’ nell’antico e più che millenario Monastero Abbaziale di Casanova, frazione di Carmagnola (TO), in cui la gente proveniente da tutta Italia fa la coda sin dalle prime ore del mattino per incontrarlo. Per pregare con lui.  Per chiedergli di portare a Gesù le cose più importanti che ha nel cuore: e di essere esaudita, ma solo se ciò che chiede è nella Volontà del Padre.

E Don Adriano ricorda sempre a tutti di confidare nel Signore, mai nell’uomo. Di avere fede. Di avere fiducia in quell’Amore vivo che solo da Cristo proviene e che tutto può, se quanto richiesto in preghiera è nella Volontà del Padre.

Nel 2008 ha aperto a Torino la ‘Mensa dei Poveri’ (150 pasti caldi al giorno e 300 pacchi-famiglia alla settimana, tutta gestita da volontari con l’aiuto immancabile e generoso della Divina Provvidenza), raccogliendo entusiasticamente per primo l’invito caritatevole di Sua Eccellenza Monsignor Arcivescovo Cesare Nosiglia che proprio un anno fa, di questi tempi circa, gli concesse il riconoscimento canonico ufficiale alla suddetta Comunità di preghiera e fedeli in cammino, dimostrando di apprezzarne l’operato.

Una delle più belle immagini di sempre è aver visto Monsignor Arcivescovo Nosiglia e Don Gennari insieme il giorno di Natale e in altre occasioni entrambi a servire ai tavoli della ‘Mensa dei Poveri’, per dare un segnale forte di come l’attenzione viva e costante verso gli indigenti e i bisognosi sia la più alta espressione dell’amore maggiormente gradito a Dio.

Durante le celebrazioni eucaristiche di Don Adriano - da non confondersi in alcun modo e per nessun motivo con quelle che vengono chiamate ‘messe di guarigione’ -, da parte di tutti solo tanta compostezza, rispetto pieno delle norme liturgiche vigenti e del diritto canonico, contegno, fiducia nel Signore e voglia di pregare con il cuore: nessuno svenimento dunque, nessuna forma di sensazionalismo o teatralità alcuna. Nulla di tutto questo. Solo amore puro verso il Signore Gesù.

Sul sito www.cenacoloeucaristico.it vi sono ampi estratti di testimonianze scritte di guarigioni – concesse, quando e se il Padre che è nei Cieli lo permette per l’intercessione del Santissimo Nome di Suo Figlio Gesù -, con tanto di cartelle cliniche allegate (contenute e catalogate tutte in apposito archivio documentale) a testimoniare che, laddove la medicina si ferma, nulla è impossibile invece all’Altissimo.

Con la preghiera di domanda e intercessione, semplice e sincera, Don Adriano porta a Gesù i cuori, i dolori, i problemi e le vite di tutte le persone (e tutto ciò che essi contengono) malate – spiritualmente, fisicamente, psichicamente, economicamente o professionalmente -, chiedendo al Signore di avere compassione di loro. Domandando guarigione e liberazione, attraverso l’invocazione allo Spirito Santo che è Dio esso stesso, e lasciando semplicemente che si compia la Volontà del Padre.

In un’epoca in cui la secolarizzazione imperante sembra avere la meglio, sono gli esempi come questi che possono aiutare moltissimi uomini o cristiani smarriti a ritrovare la fede. Una fede fatta di preghiere e di opere, di vita scandita costantemente dai Sacramenti. A far ritorno a Gesù, per lasciarsi trasfigurare dal Suo immenso Amore”.

 

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