Emilio Salgari non ha certamente bisogno di presentazioni, se non fosse che il tempo fa dimenticare anche i personaggi più importanti e le cose più belle. Riportano in luce il tutto, e con grande merito, studiosi, ricercatori, amanti della storia, nonché instancabili scrittori, che, con i loro lavori ci fanno conoscere, fortunatamente, il meglio del passato. È dal 2010, che un gruppo, dotato di grande costanza, organizza, ogni anno, in collaborazione con l’Istituto Professionale Alberghiero Angelo Berti, Verona, con l’Università del Tempo Libero, con il Premio Salgari ed il Comune di Negrar, un importante incontro culturale, commemorativo di Emilio Salgari, lo straordinario scrittore veronese di libri d’avventure e padre intellettuale di Sandokan, il quale trascorse parte della sua vita in Valpolicella, madre dei migliori vini veronesi, in località Tomenighe di Sotto, San Peretto, Comune di Negrar. La settima edizione di tali incontri, quella del 28 aprile 2017, è stata, come in passato, caratterizzata, molto accortamente, da una parte strettamente culturale e da una parte, dedicata alla degustazione di ricette “salgariane”, ispirate ai romanzi del nostro Emilio: Novelle marinaresche di Mastro Catrame, I Robinson italiani, La Stella Polare ed il suo viaggio avventuroso e I naviganti della Meloria, attentamente e, come sempre, elegantemente realizzate dagli studenti del menzionato Istituto Alberghiero Berti, sotto la guida attenta del prof. Eugenio Ghiraldi. Le ricette, riprese dai menzionati testi d’avventura del grande Salgari, fanno conoscere di che si nutrivano i personaggi ed il personale, protagonisti delle note avventure, e denominate “salgariane” e annunciate da un straordinariamente romantico menù, redatto dall’Istituti ospitante. Menù, ideato da Roberto Fioraso, autore, appunto, del volume I meravigliosi pranzi di capitan Salgari - ricettario eno-etnogastronomico, 151 pp, Infoval srl, Verona, 2017. Un libro – ha affermato Fioraso – derivante dalla “fatica di scovare nei romanzi del nostro Emilio i passi, in cui si parla di cibo, di bevande, di pranzi, di banchetti, di bisbocce e di pensare a come poter realizzare vere pietanze, partendo dalle indicazioni, nei romanzi trovate. Abbiamo predisposto i menù, contenuti nel libro, parlandone con i docenti dell’Istituto “Berti” di Verona, che hanno dato corpo all’informe materia e preparato menù fantastici e piatti deliziosi, gustati nei “meravigliosi pranzi di Capitan Salgari”, imbamditi, nel corso degli anni passati... Un ricettario, dunque, predisposto per gli appassionati salgariani o, più semplicemente, per gli appassionati di cucina”. L’opera “Il segno del Serpente”, di E. Howard, è stata, quindi, commentata da Massimo Tassi, quale raccolta di scritti dell’epoca d’oro dello “weird” americano del ‘900, lavori, che hanno molti punti di contatto con i contenuti delle opere salgariane. Hanno presenziato all’evento il sindaco di Negrar, Roberto Grison; Nini Piglialepre, creatore dell’importante “Premio Salgari”, avente lo scopo di fare conoscere e valorizzare il grande patrimonio letterario e culturale, lasciatoci dal grande Emilio, e Sergio Pasetto, il noto scultore veronese, che non poteva mancare, perché ideatore e realizzatore della statua in bronzo, dedicata ad Emilio Salgari, posizionata all’entrata della biblioteca Civica di Verona, quasi nell’atto di dare il benvenuto ai visitatori. Un grande incontro, dunque, quello di Chievo, che ha riunito in un unicum, per un giorno, ricerca, studio, storia, valorizzazione d’un grande Autore – che per i giovani, nonché per gli adulti è sempre di grande attualità e di sano passatempo – nonché l’alta professionalità dei Docenti e degli Studenti dell’Istituto “Berti”, in fatto di ospitalità e di ristorazione.
Pierantonio Braggio