Annunci e varie | 12 maggio 2015, 12:22

Agricoltura, paesaggio e canto all'attenzione degli Amanti di Verona e del suo territorio. La 'Compagnia del Listón' sulle colline del Custoza.

Non capita tutti i giorni che circa centoventi persone s'incontrino per amore della cultura, concentrando il proprio interesse su temi, che, se sembrano a prima vista puramente inconsistenti, sono, invece, alla base della vita. Il 9 maggio 2015, si è riunita, per il consueto incontro primaverile, presso il Ristorante "Tamburino Sardo" di Custoza, la veronesissima Compagnia del Listón, guidata dal presidente Tiziano Zampini. L'incontro è stato onorato dalla presenza di Giovanni Rana, il noto imprenditore veronese, specializzato nel settore del "tortellino", del presidente e del vicepresidente dell'internazionale Confraternita del Bòn Cuciàr, Alessandro Salarolo e Ilario Febo, e non ultimo – del sempre più apprezzato, in Italia e all'estero, scultore Sergio Pasetto: segno che la cultura pratica, quella che costruisce e che non si perde in chiacchere, sa cogliere i momenti interessanti, che la società, pure modesta, sa offrire.

Agricoltura, paesaggio e canto all'attenzione degli Amanti di Verona e del suo territorio. La 'Compagnia del Listón' sulle colline del Custoza.

 Davanti ad un panorama eccezionale, il presidente Zampini, soddisfatto per numerosissime presenze, non solo ha porto il saluto ufficiale della Compagnia della Bra, ma, ha anche espresso il suo ringraziamento a quanti, aderendo all'invito, hanno confermato simpatia e volontà di amichevole relazione. Il Coro veronese "La Parete" ha eseguito diversi canti scelti, accompagnati da altri, legati alla tradizione, non trascurando di porgere – nel centesimo anniversario della Grande guerra – un ricordo musicale alle vittime di ogni conflitto; spiaceva l'assenza di Mario Cozza, impegnato all'estero per motivi di lavoro. Paolo Ugo Braggio, quasi guida spirituale di chi ama la natura, nella sua intrinseca bellezza, ha intrattenuto un attento pubblico sui temi dell'agricoltura, del lavoro dell'agricoltore, della terra, del dovuto rispetto alla stessa ed al territorio, peraltro reso più bello ed attraente dalle mani degli agricoltori, che, con il loro lavoro, creano ogni tipo di alimento; Braggio non poteva dimenticare l'uva locale, la 'gargànega' ed il suo vino, il biondo "Custoza", la cui cantina è stata ufficialmente costituita nel 1971.
    Un incontro, quello di Custoza 2015, che rimarrà a lungo nelle menti dei partecipanti, perché pregno di benefica volontà di relazione, di creazione di amicizia e di rafforzamento della stessa, nel segno, importantissimo, dicevamo, della migliore cultura.
Pierantonio Braggio

Pierantonio Braggio

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